IL PARERE DELL’U.M.I. SULLA CARTA DEI VALORI
Nella foto*, I responsabili dell'U.M.I (Dr. AbdelAziz Khounati e Dr. Bouchta Kassab) in un seminario organizzato dal comune di Torino 11 feb. 2008 per la discussione della Carta dei Valori. Tra i patecipanti era la Co.Re.Is.*(fonte: Periodico del Consiglio Comunale di Torino, Anno V Numero 14 (298) del 26 febbraio 2008)




IL PARERE DELL’U.M.I. SULLA CARTA DEI VALORI

L’importanza di questo documento, che è stato preparato da un organo consultivo del governo, è
data dal fatto di migliorare lo status degli stranieri in generale, e musulmani in particolare, che ne
rappresentano la maggioranza. Il documento rappresenta altresì la volontà dello Stato italiano di
fissare i principi che regolano la posizione ed il ruolo dei musulmani nella società italiana e le condizioni di sviluppo, di identità culturale all’interno del “mosaico” italiano. Inoltre il
documento esprime l’intenzione di delineare gli impegni reciproci assunti dallo Stato italiano e
dai musulmani; d’altra parte è la base delle relazioni tra l’Islam e le altre confessioni religiose
nonché con le altre comunità e gruppi di pensiero. Questa azione è rivolta ad integrare
positivamente i musulmani nella società italiana. L’U.M.I. considera questi aspetti positivi del
documento una base di partenza per mettere fine a decenni di sofferenza patiti dalla minoranza
musulmana in Italia a causa della mancanza di riconoscimento istituzionale.

Questa mancanza ha influito in modo talmente negativo sul piano sociale, culturale, religioso,
dell’informazione, dell’educazione e della sicurezza, che non vediamo l’ora di voltare pagina e di
inaugurare una fase di protezione giuridica della minoranza musulmana in Italia, e ricuperare il
ritardo rispetto agli altri paesi europei: Belgio 1974, Spagna 1992, Francia 2002. L’azione
dell’U.M.I. si basa sui principi dell’Islam che consistono in: equilibrio, moderazione, rifiuto
della violenza, solidarietà e libertà, e sul rispetto delle convenzioni internazionali, europee e delle
leggi italiane che disciplinano la materia dell’immigrazione e della tutela delle minoranze.

L’U.M.I. - organo di rappresentanza della minoranza musulmana in Italia che lavora per la
diffusione dei valori di moderazione, di partecipazione, di cittadinanza - considera il documento
un passo importante per il miglioramento dello status di straniero, soprattutto musulmano, in
Italia, perché ha fornito un quadro di riferimento per lo sviluppo e l’integrazione della minoranza
in Italia. L’U.M.I. valorizza la volontà delle istituzioni tramite questo documento che mira al
riconoscimento di una componente vitale della società italiana, al di là della visione riduttiva nel
trattare le questioni degli immigrati e la minoranza musulmana.

Questo documento rappresenta un punto di svolta positivo nei rapporti con l’Islam in Italia ma
non fino al punto di riconoscere la partecipazione culturale dei musulmani alla civiltà italiana.
Questo riconoscimento rimane fondamentale per elaborare un quadro normativo dell’Islam in
Italia, come si è verificato in precedenza per altre confessioni religiose, accelerando così
l’integrazione e la partecipazione di queste ultime nell’evoluzione della società italiana. E’ un
processo che si è verificato anche negli altri Paesi europei dove hanno messo fine alle
problematiche della rappresentanza e dell’uguaglianza fra tutte le confessioni. Il documento ha
citato la parola “cristianesimo” due volte, la parola “ebraismo” quattro volte e la parola “islam”
una volta tramite il termine “islamofobia”.

UNIONE DEI MUSULMANI IN ITALIA (U.M.I)
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