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IL PARERE DELL’U.M.I. SULLA CARTA DEI VALORI

L’importanza di questo documento, che è stato preparato da un organo consultivo del governo, è data dal fatto di migliorare lo status degli stranieri in generale, e musulmani in particolare, che ne rappresentano la maggioranza.
Il documento rappresenta altresì la volontà dello Stato italiano di fissare i principi che regolano la posizione ed il ruolo dei musulmani nella società italiana e le condizioni di sviluppo, di identità culturale all’interno del “mosaico” italiano. Inoltre il documento esprime l’intenzione di delineare gli impegni reciproci assunti dallo Stato italiano e dai musulmani; d’altra parte è la base delle relazioni tra l’Islam e le altre confessioni religiose nonché con le altre comunità e gruppi di pensiero. Questa azione è rivolta ad integrare positivamente i musulmani nella società italiana. L’U.M.I. considera questi aspetti positivi del documento una base di partenza per mettere fine a decenni di sofferenza patiti dalla minoranza musulmana in Italia a causa della mancanza di riconoscimento istituzionale.
Questa mancanza ha influito in modo talmente negativo sul piano sociale, culturale, religioso, dell’informazione, dell’educazione e della sicurezza, che non vediamo l’ora di voltare pagina e di inaugurare una fase di protezione giuridica della minoranza musulmana in Italia, e ricuperare il ritardo rispetto agli altri paesi europei: Belgio 1974, Spagna 1992, Francia 2002. 
L’azione dell’U.M.I. si basa sui principi dell’Islam che consistono in: equilibrio, moderazione, rifiuto della violenza, solidarietà e libertà, e sul rispetto delle convenzioni internazionali, europee e delle leggi italiane che disciplinano la materia dell’immigrazione e della tutela delle minoranze.
L’U.M.I. - organo di rappresentanza della minoranza musulmana in Italia che lavora per la
diffusione dei valori di moderazione, di partecipazione, di cittadinanza - considera il documento un passo importante per il miglioramento dello status di straniero, soprattutto musulmano, in Italia, perché ha fornito un quadro di riferimento per lo sviluppo e l’integrazione della minoranza in Italia. L’U.M.I. valorizza la volontà delle istituzioni tramite questo documento che mira al riconoscimento di una componente vitale della società italiana, al di là della visione riduttiva nel trattare le questioni degli immigrati e la minoranza musulmana.
Questo documento rappresenta un punto di svolta positivo nei rapporti con l’Islam in Italia ma non fino al punto di riconoscere la partecipazione culturale dei musulmani alla civiltà italiana.Questo riconoscimento rimane fondamentale per elaborare un quadro normativo dell’Islam in Italia, come si è verificato in precedenza per altre confessioni religiose, accelerando così l’integrazione e la partecipazione di queste ultime nell’evoluzione della società italiana. E’ un processo che si è verificato anche negli altri Paesi europei dove hanno messo fine alle problematiche della rappresentanza e dell’uguaglianza fra tutte le confessioni. Il documento ha citato la parola “cristianesimo” due volte, la parola “ebraismo” quattro volte e la parola “islam”una volta tramite il termine “islamofobia

UNIONE DEI MUSULMANI IN ITALIA (U.M.I)
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